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Inquinamento: navi da crociera il vero problema, 20 volte più inquinanti di tutte le auto circolanti

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Il rapporto dell’associazione ambientalista Transport&Environment (T&E) fa emergere che le navi da crociera circolanti nelle acque europee inquinano 20 volte di più di tutte le auto che percorrono le strade dell’Europa.

Infatti, secondo quanto emerso dal rapporto, le 203 grandi navi da crociera avrebbero immesso nell’atmosfera 62 mila tonnellate di ossidi di zolfo, 155 mila tonnellate di ossidi di azoto, 10 mila tonnellate di polveri sottili e più di 10 milioni di tonnellate di CO2.

Inoltre, la stima degli ossidi di zolfo (SOx) risultata 20 volte superiore a quella emessa dall’intero comparto automobilistico circolante lo stesso anno nell’Unione Europea. Dato impressionante se consideriamo che le auto circolanti in europa sono circa 260 milioni.

L’immissione di queste sostanze inquinanti avviene nei porti delle città mediterranee, dove le imbarcazioni restano ancorate per giorni con i motori accessi, necessari a far funzionare i servizi di bordo per i passeggeri.

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Proprio per questo, il Mar Mediterraneo è risultato il più colpito dall’inquinamento prodotto dalle grandi navi da crociera con circa il 90% dei porti più inquinanti. Al contrario, il Mare del Nord, dove da tempo è istituita una zona a controllo di emissioni di zolfo, è invece riuscito a dimezzare l’inquinamento prodotto da queste navi.

La classifica europea

Tra le città più inquinate dalle emissioni delle navi da crociera troviamo nei primi tre posti Barcellona, Palma de Maiorca e Venezia. Qui stazionano 68 grandi navi per quasi 8.000 ore ferme in porto con i motori accesi, emettendo 27.520 kg di ossidi di zolfo, 600.337 kg di ossidi di azoto e 10.961 kg di particolato. Al quarto posto, ancora Italia con Civitavecchia, on 76 vascelli che vi stazionano per 5.466 ore l’anno, emettendo 22.293 kg di ossidi di zolfo, 500.326 kg di ossidi di azoto e 8.898 kg di particolato.

Al 12esimo e 13esimo posto si piazzano rispettivamente Napoli e Genova, La Spezia al 18esimo, Savona al 20esimo, Cagliari al 30esimo posto, Palermo e Messina rispettivamente al 35esimo e 36esimo posto, mentre Bari occupa la 50esima posizione.

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Il problema resta anche nei vincoli sulla percentuale di zolfo allo 0.1% e olii con un tenore di zolfo fino al 3,5%. A livelli livello internazionale si è lavorato per abbassare tali percentuali e a partire dal 2020 e recentemente il Ministero della transizione ecologica e solidale francese, supportato dal Ministro dell’Ambiente italiano, Sergio Costa, ha proposto di limitare drasticamente le emissioni d’inquinanti per le navi che solcano il Mediterraneo con l’istituzione di un’area simile a quella realizzata nel Mare del Nord.